Quando la mia amica Viola mi ha chiesto di farle da testimone di nozze, le ho detto di sì. Ma ho subito aggiunto che avrebbe dovuto accompagnarmi a scegliere l’abito giusto per la cerimonia. Insomma, sarei comparsa in tutte le foto e non potevo riciclare un vestito già indossato in altre occasioni! All’ennesimo giro a vuoto, Viola si è resa conto di quanto sia difficile per me trovare da vestire, e che quelle che dovevano essere delle divertenti sessioni di shopping, erano in realtà delle frustranti prove dei capi d’abbigliamento più disparati.

In effetti, una delle domande più frequenti che le persone mi rivolgono è: ma dove trovi da vestire? In questo articolo risponderò a tutte le vostre lubriche curiosità in fatto di vestiario per nani. Ma attenzione: posso dirvi come gestisco la situazione io e io soltanto, perché non solo esistono diversi tipi di nanismo (ohibò!), ma all’interno della stessa “specie” si hanno esemplari con caratteristiche fisiche, necessità e gusti diversi. L’esemplare Francesca, minoranza nella minoranza, affronta il problema come segue.

Moda abbigliamento nani

Uno dei miei outfit estivi preferiti: canotta XS color ottanio e gonna con rondini, ricavata dalla divisione di un vestito troppo grande.

Le caratteristiche fisiche

Facciamo il punto della mia situazione: sono alta 98 cm, mi ritengo piuttosto magra, sono femmina e quindi ho i fianchi larghi e – grazie al cielo – le tette; inoltre, ho i piedi che poggiano solo sulle punte, la scoliosi, le braccia corte e le mani farlocche. Sì, sono molto picassiana!

L’occorrente

Prima di iniziare qualsiasi avventura di shopping è indispensabile procurarsi una mamma che sappia cucire, per accorciare maniche e pantaloni all’occorrenza (ovvero nell’80% dei casi). Tralasciando il sogno di chiunque di farsi confezionare tutti i vestiti a propria immagine e somiglianza senza dover vendere un rene, questo è sufficiente per affrontare dei negozi di abbigliamento con buone probabilità di successo!

I trucchi del mestiere

La parola d’ordine è: ADATTABILITÀ! Non nel senso che si devono adattare i propri gusti (piuttosto selettivi i miei, se vogliamo essere pignoli) a ciò che trovo, ma nel senso di adattare di volta in volta i canali d’acquisto in base a ciò che si sta cercando.

Una nana come me può (e in certi casi è costretta) ad attingere anche ai negozi d’abbigliamento per bambini. Ovviamente non si può pretendere che una bambina di 8 anni abbia i gusti di una trentenne, quindi – scartando comunque le taglie più piccole che fortunatamente non vanno bene nemmeno a me, ah! – di tutta la merce a disposizione bisogna levare un buon 70% di capi rosa, con brillantini, Principesse Disney e menate varie. Ma fortunatamente vi sono grandi catene che hanno la sezione 0-14 (facciamo pubblicità: Benetton e Zara, per citarne due), in cui si trovano capi per “ometti” e “signorine” molto simili alla versione per adulti. L’alternativa sono i negozi che hanno taglie XXXXXXXS (ancora pubblicità: Bershka, Pimkie, H&M…) per una clientela molto giovane – e talvolta bimbominkia: qui è più difficile trovare strass e cartoni animati, ma non significa che una buona parte di merce in vendita sia ugualmente brutt…ehm, inadatta a una trentenne (ho già detto che ho gusti difficili?).

Non è escluso che io riesca a trovare abiti anche in qualsiasi altro negozio, magari perché mi vestono bene e hanno bisogno di poche modifiche; di certo, però, non posso pretendere di entrare in uno shop e di rifarmi l’intero guardaroba. Tanto meno posso ordinare vestiti su internet, se non sono assolutamente già sicura che mi vadano bene. Un buon canale di approvvigionamento è il cosiddetto “passaggio di mano”, quello che fanno i bambini in crescita nei confronti di fratellini o cuginetti più piccoli; non ho parenti più grandi che mi passano i loro vestiti, ma ho amiche o figlie di amiche di famiglia che a volte mi regalano i capi scartati dal cambio di stagione: è più una sorta di baratto, o di circolo di vestiti usati, in cui anch’io spesso regalo ciò che non mi va più di indossare (quando questo è possibile, ma a volte lo è). Mettere le mani e modificare un vestito non nuovo (quindi non pagato caro) mi da un certo sollievo, perché oltre a fare un favore all’ambiente gli do una nuova opportunità… Il mio armadio è pieno di vestiti rinati in questo modo!

In sintesi, per ottenere un risultato soddisfacente (= avere un abbigliamento vario in cui sentirmi a mio agio) devo tenere aperti più canali possibili e mettere in conto che 8 volte su 10 ci saranno da fare delle modifiche sartoriali. Vediamo ora le soluzioni che ho disposizione di volta in volta, divise per categoria/parte anatomica.

Scarpe e calze

Ho un piede molto strano, non previsto dall’industria calzaturiera: pertanto l’unica scelta (obbligata) che ho è quella di farmi fare le scarpe su misura, che vanno bene per l’estate e l’inverno, con buona pace dei mancati abbinamenti con il colore dell’outfit.

Calze: per lo stesso motivo, non esistono delle calze perfette per il mio piede (di solito il tallone della calza non coincide mai con il mio!), ma risolvo con le calze corte di nylon senza tallone. Più ardua è la questione collant: quelli da bambina sono troppo stretti in vita, quelli da donna hanno la gamba troppo lunga ed è difficile accorciare un collant senza che si disfi. Come risolvo? Mettendoli il meno possibile. Sotto un vestito invernale spesso metto dei leggings più comodi e più modificabili, oppure se indosso delle calzamaglia da donna tengo conto che avranno un po’ di piegoline. Per quanto riguarda le autoreggenti, risolvo egregiamente con dei gambaletti di pizzo (che devo dire fanno la loro figura!).

Pantaloni e gonne

Per via del girovita (più o meno da taglia 38) devo acquistare i pantaloni lunghi e le gonne nei negozi da donna, o cercare nelle taglie 12-14 anni, e poi – inevitabilmente – accorciare. Più chances posso avere con gli shorts o le minigonne, che spesso mi vestono già bene così. In qualche occasione particolarmente fortunata ho persino trovato dei pantaloni da donna a mezza gamba, che però per me sono perfetti come pantaloni lunghi, senza bisogno di modifiche.

mini fashion

T-shirt e jeans per bambini

Un altro problema, se non voglio sempre farmi vestire (o svestire) da qualcun altro, è la facilità d’uso di questi capi, a causa della scarsa “manualità” delle mie mani e delle braccia corte: bottoni e cerniere particolarmente ostici possono costituire un serio ostacolo all’autonomia. Spesso risolvo con semplici elastici in cintura, per quanto riguarda pantaloni e gonne in tessuto morbido; per i jeans, devo provarne di volta in volta la praticità; in ogni caso sono bandite le cerniere laterali o posteriori.

Maglie, abiti e capispalla

Come già detto, ho le braccia corte ma il giro petto e le spalle di una donna minuta. Cerco maglie, maglioni e felpe nelle taglie grandi da bambina o nelle taglie S/XS da donna, di cui bisogna quasi sempre accorciare la parte inferiore e le maniche. Lo stesso vale per le giacche (che molto spesso hanno le tasche troppo in basso rispetto alle mie mani, e bisogna spostare anche quelle) e per i vestiti: questi ultimi è importante che mi vestano bene nel girovita e sulle spalle, il resto si accorcia.

Più fortuna ho con le canottiere, le t-shirts a manica corta e con i tops, spesso perfetti così e indossabili all’istante (evento più unico che raro!). Come per i pantaloni, la moda delle maglie con manica a 3/4 mi torna spesso utile, perché per me diventano capi a manica lunga senza necessità di taglio e cucito.

abbigliamento nani

Maglietta e shorts acquistati senza dover essere modificati

E sotto?

Ho già parlato della mia sfrenata passione per l’intimo? Fortunatamente, la varietà di modelli e di taglie mi permette di attingere a un vasto assortimento di reggiseni e mutande. Lo stesso discorso vale per i costumi (tuttavia un po’ difficili da indossare in autonomia, a causa di lacci e laccetti), che io prediligo in due pezzi: i costumi interi, così come i body, non corrispondono alle proporzioni del mio corpo, e sarebbero sempre o troppo lunghi o troppo stretti.

Siamo arrivati alla fine di questo rapido sguardo sulle difficoltà e le soluzioni che una donna di 98 cm trova al momento di aprire l’armadio e scegliere come vestirsi. Un altro discorso andrebbe fatto sui capi d’abbigliamento che valorizzano il mio fisico così insolito, ma questo varrebbe solo per me e trovo eccessivo fare un articolo autoreferenziale fino a questo punto. Fortunatamente, per tutto il resto… no, non c’è Mastercard. Ma per quanto riguarda sciarpegioielli, accessori per capelli, cappelli, borse, non si hanno bisogno di taglie e la scelta è praticamente infinita (anche se, per necessità fisiche, uso borsette a tracolla di piccole dimensioni ma capienti).

headband vintage

Gli accessori non hanno bisogno di misure!

E il vestito per il matrimonio? Alla fine l’ho trovato, di un meraviglioso giallo, e l’ho fatto modificare da mia madre. 😉

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