Bonsai [bon-sài] è una tecnica di coltivazione giapponese con cui alcune piante vengono contenute in dimensioni inferiori a quelle che assumerebbero naturalmente, a scopo ornamentale e contemplativo.

Per estensione, bonsai è anche l’albero mantenuto nano con questa tecnica. In senso figurato, infine, la parola viene usata come aggettivo per indicare qualcosa in miniatura.

Un bonsai in una casa giapponese
Bonsai è una tecnica di coltivazione giapponese (ph. by Matt Briney on Unsplash)

Osservare il mondo da un bonsai

Penny ha sette anni ed è alta solo 70 cm: una bimba in miniatura rispetto ai suoi coetanei. Capisce presto di essere diversa; lo capisce dagli sguardi, dalle risatine, dalle prese in giro dei compagni di scuola. E ne soffre, eccome.

Fino a quando si imbatte per caso in una creatura mai vista, un albero adulto “imprigionato” in un tronco piccino piccino, proprio come il suo corpo di bambina. Prendendosi cura di un bonsai, Penny scopre che essere piccola non è una “prigione”, ma può rivelarsi un tratto distintivo e unico della sua personalità.

Solo grazie alla fiducia in se stessa la protagonista di questa storia potrà “fiorire” e raccogliere i frutti di un’esistenza pienamente vissuta.

Copertina del libro Bonsai di Denise Sarrecchia
Bonsai, il libro di Gemma Edizioni scritto e illustrato da Denise Sarrecchia

Essere all’altezza è davvero questione di centimetri?

Penny è un personaggio di fantasia, ma racconta la storia di tanti bambini e adulti con nanismo ipofisario: un deficit dell’ormone della crescita che ogni anno colpisce circa 1:10.000-30.000 bambini, con una prevalenza di 1:4.000.

Una condizione diversa dalla mia, la Displasia Diastrofica, ma dal risultato simile: si cresce di età, ma la statura rimane bassa.

Tre bonsai di Nanabianca
Tre dei miei bonsai

Di altezza me ne intendo parecchio, e un pochino anche di bonsai: in passato ne ho posseduti quattro. Tutti morti, alla fine. Ma prima ho avuto il piacere di prendermene cura, di vederli crescere e fiorire. Il bonsai insegna che grazie alle attenzioni amorevoli e una cura costante si può far crescere un albero vigoroso, valorizzando la dimensione contenuta che ne fa il tratto distintivo.

In senso traslato, i bambini che crescono poco e lentamente hanno bisogno di autostima per diventare adulti “rigogliosi”. E l’autostima si coltiva grazie alla fiducia che gli altri ripongono in noi.

Bonsai: una medicina per l’anima

Per rispondere alle domande dei tanti bambini con deficit dell’ormone della crescita e delle loro famiglie, è nato il libro Bonsai

Non sono domande di carattere medico: per quelle ci sono i dottori. Qui si parla di amicizia, di amore, di coraggio, di percezione di sé e di fiducia nelle proprie capacità. La storia di Penny è una favola a lieto fine, una medicina per l’anima

https://youtu.be/uPABMjiorTY

Il libro, pubblicato da Gemma Edizioni a settembre 2020, è stato scritto e splendidamente illustrato da Denise Sarrecchia. Parte dei proventi andranno all’AFaDOC – Associazione Famiglie di soggetti con Deficit Ormone della Crescita e altre patologie rare.

Un progetto pensato per i bambini-bonsai di oggi e di ieri, ma che diventa più inclusivo grazie alle versioni tradotte in inglese, in LIS e audiolibro.

«Essere un bonsai vuol dire avere qualcosa in più. Foglie speciali, nella cui linfa scorrono coraggio e allegria, progetti e sogni» dice Cinzia Sacchetti, presidente AFaDOC.

Non solo cure ormonali dunque: l’iniezione di autostima che può dare una bella storia è sempre la terapia più efficace.

BONSAI di Denise Sarrecchia

  • Editore: Gemma Edizioni
  • 126 pagine
  • Illustrazioni e grafica: Denise Sarrecchia
  • Prefazione: Dott. Marco Cappa (Direttore della Unità Complessa di Endocrinologia dell’Ospedale Bambino Gesù)
  • Realizzato con il contributo non condizionato di Novo Nordisk
  • Bonsai sostiene l’A.Fa.D.O.C.- Associazione famiglie di soggetti con deficit Ormone della Crescita e altre patologie
  • Con la gentile collaborazione dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e del Clici (“Da Bonsai a haiku”: officina di sperimentazione didattica del linguaggio poetico)
  • Traduzione in inglese: Chiara Coccia

AUDIOLIBRO

  • LIS: Veronica Debono
  • Voci narranti: Giulia Santilli (italiano) e Beatrice Gattai (inglese)
  • Musica: Francesco Scalabrella

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